I purificatori d’aria erano già in ascesa le scorse estate ma con le misure anti Covid-19 hanno decisamente spiccato il volo.
Il punto è che, negli spazi chiusi, si concentrano virus e batteri in quantità 6-8 volte superiore rispetto all’ambiente esterno. Non è un caso che il periodo di forzato isolamento domestico sia coinciso con un incremento degli acquisti di purificatori d’aria (Gfk ha registrato una crescita dell’88% di vendite rispetto all’inizio di maggio dell’anno scorso).
Se prima del coronavirus erano i dati sulle città italiane colpite dallo smog oggi è l’epidemia a portare tutti vero l’acquisto di purificatori d’aria.
Ecco che, a più riprese, le vendite hanno subito un’autentica impennata in tutto il mondo.
Purificatori d’aria: come funzionano?
Questi apparecchi assorbono le particelle che influenzano l’apparato respiratorio e rimettono in circolo l’aria ripulita dal passaggio nel filtro bloccando polvere, virus, pelle animale, acari, pollini, muffa e non solo. Oltre alla ventola, l’elemento comune a tutti i modelli di buona qualità è il filtro ad alta efficienza Hepa (dall’inglese High Efficiency Particulate Air filter), che mediante occlusione, diffusione e intercettazione è in grado di rimuovere il 99.7% delle particelle con grandezza di 0,3 micron, facendo passare quindi 3 particelle su 10.000.
In fase di acquisto è proprio quello l’elemento da prendere in maggiore considerazione per fare valutazioni anche su marca e prezzo.
Contro l’inquinamento? Aprire le finestre
Premessa d’obbligo, da tenere sempre a mente, è il consiglio degli esperti, che per difendersi dagli allergeni consigliano di aprire le finestre di casa, uffici e in generale di tutti gli ambienti per 5-10 minuti, in modo da ridurre e disperdere le particelle di cui sopra, anche se la casa affaccia su vie molto trafficate e l’aria può essere più inquinata della media.
Nelle grandi città, in sostanza, si tende a fare sempre l’operazione contraria quando, invece, far arieggiare casa, come si sul dire, è molto importante.
Pur ricordando che i depuratori non garantiscono la prevenzione da malattie respiratorie, non c’è dubbio sull’aiuto che forniscono nel migliorare l’aria, e quindi le condizioni di chi soffre di allergie e disturbi collegati a determinati inquinanti. Come per altri dispositivi legati alle tecnologie per la pulizia, acquistare un purificatore d’aria è un investimento che richiede un esborso almeno sopra i 100 euro, ed è bene non scendere sotto la soglia per ottenere un modello valido, efficace e durevole.
È molto importante, sicuramente, nelle abitazioni in cui ci sono bambini e anziani, sui luoghi di lavoro, negli uffici affollati e nelle città in cui c’è molto smog.
Nei piccoli centri, in fondo, basta aprire le finestre e far arieggiare tutto.