Quanto fa male alla nostra salute il cibo industriale? Spesso si fanno sacrifici enormi per stare a dieta tutta una vita quando per non prendere peso basterebbe cambiare sensibilmente le proprie abitudini. La chiave di volta, come sempre, non è mangiare poco ma mangiare bene e, soprattutto, evitare cibi inutili che contengono zuccheri, calorie e conservanti.
Cibo industriale: dai condimenti alle materie prime
Olio casereccio, sugo fatto in casa, acqua naturale: anche applicando questa semplice regola gli effetti sulla salute sarebbero sorprendenti.
Le bibite gassate, infatti, sono una delle principali cause di obesità tra gli adolescenti e basterebbe eliminarle completamente per perdere almeno un paio di chili.
Aranciata, coca cola, crodino, succhi di frutta: tutti questi prodotti industriali confezionati andrebbero eliminati completamente.
Non tutti, tuttavia, hanno la possibilità di dedicare intere giornate per il sugo fatto in casa o hanno un uliveto dal quale raccogliere le olive per procurarsi l’olio.
Sono queste fortune di chi vive in campagna o nei piccoli comuni.
Per tutti gli altri, però, la lista di cibo spazzatura da evitare è altrettanto lunga.
Wurstel
I bambini ne vanno pazzi e molte madri ne vanno fiere perché grazie a questa tecnica riescono a far mangiare un po’ di carne ai propri figli.
Beh, che dire, avete mai visto un video su come vengono fatti i wurstel? La percentuale di carne è bassissima, vengono presi gli scarti dell’animale integralmente poi trasformati in poltiglia con l’aggiunta di altri ingredienti che nulla hanno a che fare con la carne.
Ed ecco che introduciamo un altro alimento.
Cotolette industriali, spinacine e cordon bleau
Con la stessa tecnica dei wurstel vengono realizzate anche le cotolette industriali e, peggio che andar di notte, le spinacine.
I resti del pollo, comprensivi di pecco, zampe, interiora e penne rimanenti, vengono inserite in una macchina trita tutto che trasforma i resti dell’animale in poltiglia.
Gli spinaci? Una percentuale infinitesimale.
Pane in cassetta
Già di per sé il pane durante la dieta non andrebbe eliminato ma, senz’altro, ridotto.
Il pane in cassetta, però, è veleno per chi è a dieta. I grassi sono elevatissimi inoltre viene preparato con la margarina o, in generale, con grassi vegetali.
Spesso sono presenti zuccheri, conservanti e lipidi di bassa qualità, come i mono e digliceridi degli acidi grassi, ricavati da oli vegetali quale quello di palma o perfino da scarti di macellazione.
Questo per dire che magari dura di più ma non è né meno salutare né meno calorico.
Meglio un panino fresco di giornata che due fette bianche a lunga conservazione.