Produzione di latte attiva ma vendite ferme al palo, così come nel settore ortofrutticolo. Per gli agricoltori delle province di Frosinone e Latina i danni si fanno sempre più ingenti. L’allarme arriva dalla Copagri Fr-Lt che spiega nel dettaglio cosa sta accadendo sui territori:
Abbiamo riscontrato già da diversi giorni – sottolinea il presidente Fabrizio Neglia – problemi nel settore lattiero-caseario perché le centrali del latte e i caseifici hanno in alcuni casi interrotto e in altri ridotto del 50% la raccolta del latte vaccino e bufalino conferito dai nostri allevatori e agricoltori i quali lamentano perdite ingenti. Gli stessi non possono di certo interrompere la produzione, mentre per diminuirla, come gli è stato chiesto da alcune centrali, occorrerebbe cambiare alimentazione agli animali, operazione che richiede comunque tempi lunghi. Dunque si rischia di dover gettare via l’intera produzione se dovessero continuare le difficoltà nel conferimento.
Una situazione che la Copagri nazionale ha fatto presente, assieme ad altre organizzazioni, ad un tavolo con il Ministero dell’Agricoltura:
L’intervento del ministro Bellanova è stato risoluto ed ha chiesto alle centrali di continuare ad accogliere latte, ma la domanda è: a che prezzo? Quanto verrà pagato? Temiamo, da questo punto di vista, che vengano fatte speculazioni. Tra l’altro il DPCM sembra dare ristoro solo ai caseifici che avranno un sussidio in base al fatturato, mentre gli agricoltori potrebbero restare con un pugno di mosche in mano.
C’è poi la questione dell’ortofrutta e del blocco dell’export verso paesi come Germania e Austria e il nord Europa:
Le lunghe code al Brennero stanno rallentando l’intero comparto già colpito dalle numerose disdette prevenute nelle scorse settimane. Con i tir fermi per giorni si rischia di deteriorare i prodotti da consegnare, dunque un danno enorme per tutti.
Per stare vicini agli associati la Copagri Fr-Lt ha creato una chat per informare dei cambiamenti e delle decisioni in tempo reale:
Gli allevatori, gli agricoltori, tutti gli associati – conclude Neglia – hanno bisogno di informazioni che arrivano con il contagocce. Ci siamo mossi in tal senso creando una struttura in grado di reperire le notizie necessarie.