Le uniche parole che possono descrivere alcuni aspetti della nostra società, della nostra comunità, quando si affrontano questioni quotidiane che riguardano la parte debole, i senza lavoro, i lavoratori espulsi dai processi produttivi o quelli posti nel limbo di un welfare inconsistente, sono dramma e tragedia. Parole forti e veritiere. Ad esempio è di questi giorni un appello diffuso che testualmente si presenta così: “Siamo esausti e demoralizzati, sentiamo giustamente parlare di provvedimenti urgenti da parte del Governo verso le imprese e chi non può lavorare a causa dell’attuale situazione (Covid 19) ma sulla situazione del rifinanziamento della mobilità in deroga nella nostra zona Frosinone – Rieti, abbiamo notizie molto vaghe e spesso contrastanti anche in riferimento all’ultimo decreto.
La situazione sta diventando drammatica, il denaro che ci è stato erogato a saldo della vecchia deroga, è bastato a malapena a coprire i debiti fatti nei 9 mesi durante i quali non avevamo percepito alcun reddito.”. Ora chi prende la parola in tal senso appartiene proprio ad una fragilità sociale che da tempo non trova risposta, ben prima della pandemia del Covid-19. Per questo il Partito Comunista Italiano che è stato già e continua ad essere al fianco di questi lavoratori e di questa parte debole della società, ripropone con forza la richiesta di intervento per risolvere la questione delle aree di crisi complessa del Lazio.
Abbiamo assistito in questi giorni ad un accordo tra Regione Lazio e sindacati per tutelare i lavoratori che andranno in cassa integrazione a causa del covid-19, – dichiarano Tiziano Ziroli, Responsabile PCI regionale lavoro; Bruno Barbona, Segretario provinciale PCI di Frosinone; Marco Luzi, Segretario provinciale PCI di Rieti – per questo noi comunisti facciamo un plauso sia alla regione che al sindacato, ma nello stesso tempo ricordiamo alla regione ed ai sindacati le due aree di crisi complessa, nelle quali ci sono lavoratori e lavoratrici che non percepiscono piu’ un sussidio dal 2 gennaio 2020, quindi ancor prima dell’emergenza covid-19. Il PCI, con i segretari provinciali delle Federazioni di Frosinone e di Rieti (dove ci sono le aree di crisi complessa riconosciute nella nostra Regione), insieme al responsabile del lavoro della segreteria regionale, chiedono di non dimenticare i lavoratori delle aree di crisi complessa, e chiedono un urgente accordo tra regione e sindacati per poter far si che anche questi lavoratori possano percepire il dovuto.
Ricordiamo – concludono i dirigenti comunisti – che anche i lavoratori sopra indicati hanno il diritto di non essere dimenticati. Abbiamo sottolineato al drammaticità della situazione in cui versano questi lavoratori, e per questo auspichiamo maggiore considerazione. Nessuno si salva da solo.