A margine dei dati diffusi dall’Arpa e dagli istituti statistici che vedono in notevole miglioramento la qualità dell’aria nel 2019 nel capoluogo, rispetto agli altri comuni e in particolare ad altri comuni della provincia, è intervenuto il sindaco.
Il traguardo raggiunto sull’enorme miglioramento della qualità dell’aria è un grande risultato per l’amministrazione comunale ma soprattutto una vittoria per gli sforzi e la sensibilità dell’intera cittadinanza.
I dati delle centraline di rilevamento, forniti dall’Arpa Lazio, certificano il miglioramento della qualità dell’aria a Frosinone. Certo, c’è ancora tanto da fare per dare piena attuazione al diritto all’ambiente che, ormai, coincide con il diritto alla salute di tutti noi: ma i numeri diffusi dall’agenzia regionale relativamente all’anno appena trascorso confermano che è stato intrapreso un percorso virtuoso su cui dobbiamo, tutti insieme, proseguire – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – I traguardi raggiunti in tal senso non sono avvenuti per mera casualità, ma sono il frutto di una serie di scelte precise. Non esiste, al momento, una soluzione univoca e definitiva alle conseguenze delle emissioni in atmosfera, e neppure esiste un pulsante che, premuto, faccia sparire magicamente il particolato.
Gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione possono agire parzialmente sul problema, contrastandone aspetti diversi. Ciononostante, mettendo in campo contemporaneamente strumenti diversificati, possiamo limitare i livelli di emissione, giungendo a risultati apprezzabili, che non costituiscono, certo, un punto di arrivo, ma migliorano sensibilmente la qualità dell’aria. Le recenti statistiche e rapporti diffusi sull’ ecosistema urbano hanno certificato che il capoluogo ciociaro ha guadagnato ben 9 posizioni rispetto al 2018, senza tener conto dell’ulteriore miglioramento connesso all’aggiornamento dei dati sulla raccolta differenziata, che ha superato già da mesi la soglia del 70%.
Tra le tappe fondamentali che ci hanno condotto a questo risultato, va annoverato senz’altro il trasferimento del deposito Cotral, avvenuto 4 anni fa, dallo Scalo a piazza Pertini, dopo mezzo secolo di permanenza di fronte alla stazione. Contestualmente, l’amministrazione ha fatto richiesta alla Regione perché fosse riqualificato il parco mezzi degli autobus, perché potessero fare ingresso in città solo mezzi a basso impatto ambientale.
E, a proposito di trasporto pubblico, in questo caso locale, va ricordato il risanamento della flotta del circuito urbano, tutta composta da euro 5, euro 6, a batteria e metano: i mezzi del nostro tpl, dunque, costituiscono uno dei pochi esempi, in Italia centrale, di mobilità davvero ecosostenibile. A ciò, si aggiungano le migliaia di controlli sulle caldaie, civili e industriali: Il PM10 presente in atmosfera, infatti, è generato, in parte, dalla combustione degli idrocarburi degli autoveicoli e, in misura molto significativa, anche dagli impianti di riscaldamento, che hanno bisogno della manutenzione periodica e specialistica, anche allo scopo di diminuire i relativi consumi.
Tra le altre misure da citare, vi è quella della introduzione della “settimana corta”, con lo spegnimento delle centrali termiche di circa 50 istituti di istruzione, di ogni ordine e grado, presenti sul territorio, per 48 ore di seguito. Questo provvedimento scaturisce dalla constatazione che ogni giorno, a fronte di circa 50.000 residenti, entrano in città altre 100.000 persone circa, con il relativo carico emissivo (che va unito a quello derivante dalle combustioni degli impianti di riscaldamento) che comporta un notevole innalzamento dei livelli del PM10, sicuramente dannoso per la salute dei cittadini e delle famiglie. Con la settimana corta, invece, sono evidenti i benefici connessi ad una maggiore areazione atmosferica per 48 ore consecutive, grazie alla disattivazione degli impianti termici e alla attenuazione della circolazione stradale per il sabato e la domenica.
Si pensi, poi, alla introduzione delle isole pedonali in corso della Repubblica e in via Aldo Moro, durante il fine settimana, con i progetto ”A passeggio per due chilometri – da Piazzale Vittorio Veneto a Piazzale De Matthaeis”, che vede sempre crescere consensi e partecipazione da parte di cittadini e visitatori, confermandosi una attrattiva e una offerta migliore sia per lo shopping che per quanti preferiscono semplicemente passeggiare nei viali commerciali della città. Per meglio fruire delle aree senza auto e per permettere una maggiore fluidità della circolazione, sono state realizzate le rotatorie nell’intera zona di De Matthaeis, che si aggiungono, così, a quelle già posizionate, da qualche anno, sulla ex Monti Lepini.
Da ricordare, infine, anche i tanti seminari, incontri (e prossimamente, anche gli orti urbani…) condotti nelle scuole del territorio per promuovere, specie tra i più giovani, la cultura ambientale e del rispetto dell’ecosistema, di cui tutti siamo responsabili. I risultati conseguiti, dunque, non costituiscono un successo solo da ascrivere all’amministrazione Ottaviani, ma appartengono all’intera comunità: la collettività, residenti e non residenti, ha compreso l’importanza di compiere piccoli sacrifici in funzione dell’ambiente e del diritto alla salute.
Qualcuno ha cercato di sminuire tali risultati, attribuendo il miglioramento della qualità dell’aria a condizioni meteorologiche, senza però rendersi conto che in altri comuni della provincia tale effetto positivo non si è verificato, pur essendo aree contigue o dalle stesse caratteristiche meteorologiche del capoluogo. Questi detrattori assomigliano a quella nuvoletta di Fantozzi, che colpiva solo la maschera resa immortale dal grande Paolo Villaggio, e lasciava indenni tutti gli altri.
Fonte: Comune di Frosinone