Consegnate 1700 mascherine protettive individuale in tnt/cotone igienizzabile e riutilizzabile, per tutti i lavoratori dei comparti di igiene ambientale, pulizie degli ospedali, settore dei trasporti e logistica. È l’iniziativa messa in campo dalla Uiltrasporti di Frosinone a tutela delle persone sia durante il lavoro che nella vita privata:
Con grande orgoglio – sottolinea il responsabile territoriale della Uiltrasporti Luca Lombardi – abbiamo voluto fare un piccolo gesto per dimostrare la nostra vicinanza ai lavoratori iscritti e non, esulando dai consuetudinari rapporti sulle problematiche aziendali e lavorative o vertenze contrattuali.
Un modo per rimarcare l’essenza del sindacato:
Mettere cioè al centro la persona e salvaguardare il lavoro. In questo – spiega Lombardi – mi rivedo perfettamente nelle parole del Segretario Nazionale Uiltrasporti Claudio Tarlazzi che nell’ultimo Congresso ci ha chiesto di essere rappresentanti dei reali bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, iscritti o non iscritti. Parole oggi più che mai attuali, in un periodo che cambierà la vita di ognuno di noi e del sindacato che dovrà essere più attento a tutelare la sicurezza dei lavoratori di ogni comparto, a partire da quello di cui ci occupiamo noi, igiene ambientale, pulizie civili-industriali-ospedaliere, trasporto merci e logistica, settori strategici che non possono fermarsi neanche durante periodi di emergenza come questo.
Vogliamo mettere al centro la persona e salvaguardare il lavoro svolto. Ecco, quindi, la volontà di realizzare questa iniziativa fatta umilmente e con immenso e sincero affetto per dimostrare loro che ci siamo, che abbiamo a cuore non solo la loro sicurezza sul lavoro ma anche la loro salute al di là dell’orario di lavoro. Vuole essere, questa, una tangibile dimostrazione di quanto ogni lavoratore sia per noi importante, non solo in quanto tale ma anche e soprattutto in quanto essere umano che in questo difficile momento, in particolare, sta mettendo il proprio lavoro a disposizione della collettività.
Vorremmo che i lavoratori si sentissero non abbandonati – conclude Lombardi – meno soli e che capissero che tutti noi siamo ben consci del loro fondamentale impegno e dei rischi a cui si espongono in silenzio e, quasi sempre, dietro le quinte di questo orribile spettacolo a cui l’umanità intera sta assistendo.