Il giorno del ricordo, al pari del giorno della memoria, non può essere considerato un evento di una sola parte politica, perché appartiene al patrimonio culturale e conoscitivo dell’intero Paese – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – La storia ci insegna che la dimenticanza e l’oblio rappresentano un approccio interiore immorale, che può costituire il prodromo di ulteriori tragedie, dolore, ingiustizie. È il caso del velo che ha coperto, per quasi cinquant’anni, la vicenda delle foibe istriane, una ferita ancora aperta nella storia del nostro Paese, commemorata solo a partire dal 10 febbraio del 2005, con l’istituzione del giorno del ricordo.
Uomini e donne – appartenenti a ogni credo politico – cattolici, uomini di chiesa, anziani e bambini, furono vittime di una vera e propria persecuzione, senza contare il dramma degli esuli. Attraverso l’affermazione dell’humanitas e dei valori fondanti della nostra società – l’inclusione, la pace, la tolleranza, la solidarietà, la coesione sociale – va condannato, quindi, con forza, ogni atto dettato dalla violenza, dall’intolleranza e dal rifiuto del sentimento democratico.
Fonte: Comune di Frosinone
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