Salute

Attività fisica: come reagisce il corpo dopo due mesi di black out?

Attività fisica: la ripartenza è durissima, tanto per gli operatori del settore quanto per chi torna ad allenarsi.

Come comportarsi? E, soprattutto, come reagisce il corpo di chi parte a mille?

La parola chiave in questo momento storico è la moderazione: pochi pesi, poco tempo, intensità moderata.

È molto importante recuperare la mobilità articolare, l’elasticità e abituare i muscoli a rimettersi in movimento.

Anche chi ha continuato ad allenarsi da casa, del resto, non può aver lavorato con la stessa intensità.

Correre, era vietato, molti non avevano gli attrezzi: insomma, qualcuno ci ha provato ma tanti sono rimasti davvero a zero.

Anche chi si è impegnato non ha certo potuto fare ciò che faceva prima del lockdown.

Attività fisica: come ripartire senza farsi male

In questa fase fare attenzione è fondamentale a doppio senso: da una parte il ritorno all’attività, dall’altro la cautela per ridurre al minimo il rischio di contagio.

Ecco che le palestre e le piscine sono diventate, all’improvviso, luoghi asettici in cui si disinfetta tutto e si va avanti a suon di spray e pezzette.

Un’altra parola d’ordine è il distanziamento per cui ci si allena in gruppo ma separatamente.

Un modo completamente diverso di fare sport, insomma. Per concludere la carrellata di cambiamenti c’è anche quello che riguarda la ripresa dell’attività fisica in senso stretto.

In tre giorni è stato record di infortuni da parte di atleti che pensavano di poter tornare a fare esattamente ciò che facevano prima ma, evidentemente, non è possibile.

Il consiglio degli esperti: ridurre i pesi e l’intensità

Almeno per un mese, durante l’attività fisica giornaliera, è fondamentale procedere con estrema cautela: sì al movimento, quindi, ma con meno pesi, intensità minore, minor tempo.

Questo non vuol dire meno sforzo perché, con la perdita dell’allenamento, si torna praticamente agli inizi.

Step by step è la regola base anche se, dal numero di infortuni, non molti sembrano prendere alla lettera il messaggio.

In questa prima fase si può dire che palestre e centri sportivi non siano proprio il luogo della spensieratezza: moltissime le accortezze da osservare anche se tutti si sono detti sicuri e soddisfatti.

Anzi, gli irriducibili dello sport riescono ad allenarsi anche meglio con più spazio, meno assembramenti e meno rischi.

Tanti altri, complice la bella stagione, stanno preferendo gli spazi all’aperto, i parchi, le spiagge e le montagne per fare sport, come si suol dire, en plein air.

Rispettare queste regole, ad ogni modo, è molto importante non solo per prevenire il contagio ma per non rischiare infortuni e acido lattico a livelli insostenibili tanto da arrivare a dover interrompere l’allenamento.

Redazione

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