Confagricoltura Frosinone, Emergenza manodopera nelle campagne 1

Confagricoltura Frosinone, Emergenza manodopera nelle campagne

La diffusione del Codiv-19 sta creando un grave problema nelle nostre campagne: la mancanza di manodopera.

A lanciare l’allarme il Presidente di Confagricoltura Frosinone Vincenzo del Greco Spezza che propone di rispondere all’emergenza occupazionale nelle campagne attraverso alcune soluzioni: impiego di voucher, cassaintegrati e percettori di reddito di cittadinanza per un periodo transitorio, si spera il più breve possibile:

Tra le rigide misure di contenimento – spiega del Greco Spezza – le quarantene, i problemi di salute e il blocco della circolazione intercomunale per i piccoli proprietari di fondi rustici, non è facile reperire forza lavoro. In questo senso sono numerose le segnalazioni che la nostra organizzazione sta raccogliendo da parte degli imprenditori agricoli. Tutto questo si verifica in un momento importante perché ci avviciniamo verso la stagione della raccolta degli ortaggi e della frutta estiva.

Abbiamo già provveduto ad informare i nostri associati della estensione dal 4 al 6 grado di parentela o affinità per la collaborazione familiare occasionale ma abbiamo bisogno di misure più incisive. Il Presidente Nazionale ha già provveduto a scrivere al ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova e al ministro del lavoro Nunzia Catalfo per chiedere che vengano messi in campo strumenti per facilitare il ricorso a manodopera italiana, come i voucher, o la possibilità di impiegare persone senza lavoro, cassintegrati o fruitori del reddito di cittadinanza tenendo ovviamente sempre ben presente le disposizioni per la difesa della salute e senza nessuna volontà di aggirare la contrattazione sindacale.

Si tratta questo di un lavoro che da tempo ormai è ad appannaggio soprattutto di stranieri:

Tanti operatori stagionali – sottolinea del Greco Spezza – sono stati costretti a tornare nei propri paesi d’origine a causa dell’emergenza sanitaria in atto nel nostro paese. Altri sono disponibili a tornare ma non possono farlo essendo in questo momento chiuse le frontiere. Riteniamo necessari in questo delicato momento delle decisioni importanti per il sistema Italia affinché non si rischi che a pagare le conseguenze sia sempre e solo il consumatore finale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *